Teatro Sociale "Delia Cajelli"

È una domenica di inizio autunno, il 27 settembre 1891, quando il sipario del teatro Sociale di Busto Arsizio si alza per la sua prima volta. Nella platea e tra i palchetti, ormai ricordo di un antico passato, si diffondono le note del melodramma «La forza del destino», su musica di Giuseppe Verdi e con libretto di Francesco Maria Piave.
A fare gli onori di casa è l’ingegner Giuseppe Introini, primo presidente della «Società anonima del teatro Sociale», istituzione con la quale prende ufficialmente vita il «sogno» del cavalier Giovanni Candiani, l’ideatore della nota «tela Olona», morto il 3 maggio 1888, prima di poter portare a termine il progetto di fondare «un’opera che elevasse lo spirito e la cultura della sua Città».
A dare forma al desiderio del ricco imprenditore lombardo, i cui tessuti prodotti negli opifici di Busto Arsizio e Marnate venivano esportati anche in Medio Oriente, sono la figlia, la contessa Carolina Candiani in Durini, e il genero, il conte Giulio Durini, insieme con una ventina di lungimiranti possidenti, commercianti e industriali del territorio. Candiani, Crespi, Gambero, Introini, Marinoni, Milani, Pozzi, Provasoli e Tosi sono i cognomi che appaiono vergati sull’atto costitutivo della «Società anonima per azioni per la costruzione, allestimento ed esercizio di un teatro sociale in Busto Arsizio», firmato il 21 agosto 1890 alla presenza del notaio Carlo Prina…