Tempio Civico

La chiesa fu voluta dal canonico Benedetto Landriani nel 1710. La posa della prima pietra avvenne il 26 luglio 1710 appena fuori dal borgo di Busto Arsizio, sulla strada che da porta Milano conduceva a Fagnano e alla valle Olona. Il nome che spesso viene attribuito all’edificio, chiesa di Sant’Anna, deriva dal fatto che la posa della prima pietra avvenne il giorno di S. Anna. La pala d’altare raffigura San Giuseppe e Sant’Anna e , all’epoca della costruzione, al centro venne incastonata un’immagine della Madonna Addolorata, ritenuta miracolosa, appartenente al vicino cascinale già di proprietà dei Crespi Mariotti e poi dei Tosi Bassino. La chiesa era raggiungibile attraverso un ampio viale e fu realizzata ad uso dei contadini delle cascine della zona. L’ingresso era coperto da un piccolo portico sorretto da due colonne con capitello dorico.

Nel 1802, in età napoleonica, fu sconsacrata e destinata a deposito per la polvere da sparo dell’artiglieria leggera italiana. Trent’anni dopo, nel 1831, venne riconsacrata, mentre il primo restauro risale al 1880. Fu voluto dal monsignor Giuseppe Tettamanti, il quale incaricò l’architetto Carlo Maciachini, il pittore lecchese Luigi Tagliaferri e lo scenografo Giuseppe Tencalla.

Purtroppo da allora la chiesetta venne abbandonata, in quanto venne a trovarsi in mezzo a un incrocio di strade, quasi fosse uno spartitraffico. Nonostante ciò, dopo un restauro nel 1957, la chiesa venne adibita a tempio civico del comune di Busto Arsizio ed ospita nomi e testimonianze del patriottismo eroico bustese. Oggi la chiesa è completamente inserita nel sistema urbano; una delle strade che la fiancheggia è stata resa pedonale.